Ostuni, la città bianca nel cuore della Puglia

Tutto quello c’è da sapere su Ostuni, la sua storia e le bellezze da non perdere

Quasi 2 milioni di visitatori nel 2019, Ostuni si conferma la regina del sud Italia, ma soprattutto della Puglia. Storia, architettura ed eventi della città bianca più famosa di tutte, in viaggio con Cocobuk verso una meta strepitosa!

Dal paleolitico a oggi, la “città nuova” a due passi dal mare

Ostuni, un piccolo paradiso in cima a 3 colli che oggi rappresenta la meta più visitata in assoluto in tutta la Puglia.

Situata a pochissimi km dal Mar Adriatico, la città di Ostuni ha origini lontanissime databili addirittura al paleolitico medio e superiore (circa 40 mila anni fa). Una prova archeologica di questa origine è il rinvenimento della cosiddetta “Donna di Ostuni”: lo scheletro di una donna di circa 20 anni e incinta sepolto nell’attuale Grotta di Santa Maria di Agnano. La scoperta attribuita al team di ricercatori dell’Università di Bari Aldo Moro, è l’unico esemplare di scheletro risalente a più di 28 mila anni fa.

La sua storia è direttamente collegata al suo nome. Vi siete mai chiesti perché si chiami Ostuni?

Si pensa che la parola Ostuni derivi dal greco antico e significhi “città nuova”: in virtù di questa origine antichissima, probabilmente la città fu costruita sulle rovine di una vecchia città e le fu dato il nome Ostuni a simboleggiare la nuova comunità che stava sorgendo.

È durante il Medioevo che inizia la crescita di Ostuni e i numerosi cambiamenti a opera dei Bizantini, poi dei Normanni e alla fine degli Svevi che, nel 1200, smantellarono la struttura feudale di Ostuni che fino a quel momento la città aveva mantenuto.

L’età dell’Oro per Ostuni è quella del dominio aragonese, nel XV secolo la città bianca raggiunse uno dei livelli più alti, anche grazie al commercio in continua crescita, fino alla cessione della città da parte degli Aragonesi ai Zavallos, famiglia nobiliare rimasta alla storia per la peste che colpì Ostuni durante il loro dominio.

I Borboni risollevarono Ostuni e la città rifiorì di nuova vita, espandendo i suoi confini. Nei primi dell’800 anche Ostuni fu pervasa da tumulti insurrezionali figli della corrente illuminista che imperversava in Europa e si distinse tra tutte le altre città per aver innalzato per prima il tricolore.

Oggi Ostuni, la città bianca, gode di fama internazionale ed è meta turistica di moltissimi viaggiatori italiani ma soprattutto Europei: le sue pareti bianche, la sua tradizione culinaria, il paesaggio mozzafiato fatto di ulivi e muretti a secco rendono Ostuni impossibile da dimenticare.

Ostuni, perché è chiamata la città bianca?

Tutti siamo abituati a chiamarla “la città bianca”, come se fosse una sorta di secondo nome di Ostuni.

Sicuramente questo appellativo deriva dal centro storico e dalle case al suo interno completamente bianche, calce bianca luminosa e splendente.

Ma perché l’utilizzo così massiccio di calce bianca dalle pareti ai tetti delle case?

L’utilizzo della calce bianca come elemento architettonico della città di Ostuni è già attestato dal Medioevo, probabilmente per una questione prettamente estetica: i piccoli borghi medievali e le vie strette, se ricoperte di calce bianca, avrebbero avuto più ampio respiro e sarebbero stati molto più luminosi.

Inoltre la calce bianca, oltre a rivestire un ruolo estetico, è stata un elemento importantissimo a livello storico: nel XVII secolo, e specialmente nel 1656, nel pieno di un’epidemia peste le case di Ostuni furono riscoperte di calce bianca per evitare che l’infezione si diffondesse in tutta la città, grazie alle proprietà antisettiche della calce.

Cosa vedere a Ostuni? Qualche piccolo consiglio da Cocobuk!

Una volta a Ostuni, avrete l’imbarazzo della scelta su cosa vedere e cosa fare durante le vostre giornate di vacanza. Cocobuk ha raccolto per voi alcuni luoghi da non perdere assolutamente, per bellezza e importanza storica.

Centro storico

Possiamo definire il centro storico di Ostuni un dedalo di stradine strette e caratteristiche. Innanzi tutto il nostro consiglio è di lasciare l’auto fuori città e percorrere tutte le stradine a piedi per godere a pieno del paesaggio e non perdersi nessun particolare.

Un piccolo borgo completamente bianco con una struttura urbanistica medievale, la cui strada più grande è quella che porta alla Cattedrale. Vi porterà via solo un paio d’ore ma saranno sicuramente le ore meglio spese di tutta la vostra vacanza in Puglia.

Cattedrale di Santa Maria Assunta

Il culmine del centro storico è la Cattedrale di Santa Maria Assunta, edificata per volere di Ferdinando d’Aragona e Alfonso II. Una cattedrale in pieno stile gotico-romanico con un rosone finemente decorato, il secondo rosone più grande di tutta Europa. Tre navate divise da colonne, l’intera cattedrale fu sottoposta a restauro negli anni’60 nel tentativo di riportare alla luce l’apparato romanico, di cui è stato poi ritrovato solo qualche dettaglio. Una delle cattedrali più belle presenti, un’opera d’arte da non perdere.

Obelisco di Sant’Oronzo

L’Obelisco di Sant’Oronzo, chiamato anche “La Guglia”, risale al 1771 e fu costruito come ex voto in onore di Sant’Oronzo che aveva protetto l’intera città dalle epidemie e dalle carestie. Le pareti dell’obelisco, che si trova in piazza Libertà, raffigurano alcune figure di santi tra cui Sant’Agostino e San Biagio.

Chiesa di San Francesco

Una delle chiese più importanti dei Ostuni, insieme alla cattedrale, è la Chiesa di San Francesco. Costruita intorno al 1304 con un convento annesso, la Chiesa di San Francesco è stata sottoposta a diversi restauri, anche profondi, infatti la facciata che vediamo oggi non è quella originale. Al suo interno di grande rilievo sono gli stucchi, una tela del pittore Luca Giordano e alcune statue lignee risalenti al XVII e XVIII secolo.

Parco Dune Costiere

Tanta arte ma anche tanta natura, infatti il Parco delle Dune Costiere è frequentatissimo da tutti gli amanti della natura e degli spazi verdi lontani dalle città. Più di 1100 ettari di terreno, sentieri, uliveti secolari e antiche masserie, il parco è un luogo giovane, istituito solo nel 2006, ma che contiene specie animali e vegetali di importanza fondamentale, specie da proteggere e da preservare.

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