09 Giu Parchi archeologici sommersi in Italia: quali sono e dove si trovano
Siete amanti di archeologia e immersioni? Andiamo insieme alla scoperta dei parchi archeologici sommersi in Italia. Ce ne sono moltissimi e sono un vero e proprio tesoro sommerso.
I parchi archeologici sommersi in Italia: i più famosi
I fondali dei nostri mari non sono solo famosi per la loro bellezza, ma ospitano anche la nostra storia diventando dei veri e propri spazi di cultura da scoprire e visitare.
Sono tantissimi i parchi archeologici sommersi, i santuari e le aree marine protette che racchiudono dei reperti. Del resto, il rapporto tra l’Italia e il mare è molto forto.
Possiamo dire che ad oggi sono stati mappati 1000 siti archeologici subacquei nel nostro Paese. Naturalmente si pensa che quelli sommersi siano ancora di più ma che ancora non siano stati rinvenuti.
Un tesoro di inestimabile valore se si pensa che molti dei resti che sono stati riportati alla luce dalle profondità di mari, laghi e fiumi, risalgono a epoche remote. Si parte dall’età preistorica per arrivare poi all’epoca fenicia ma anche greca e romana. Non mancano anche i reperti sommersi della Seconda Guerra Mondiale.
Alcuni reperti sono stati riportati a galla, per renderli più fruibili. L’ultimo ritrovamento di reperti archeologici sommersi risale allo scorso anno. In Puglia la Tap, ossia la società deputata alla costruzione del gasdotto che collega Grecia, Albania e arriva sino a Melendugno (Lecce), ha rinvenuto nel Canale d’Otranto dei reperti ceramici di epoca corinzia, a circa 780 metri di profondità.
Molti, però, rimangono adagiati negli abissi e sono visitabili con delle immersioni. Del resto, l’archeologia subacquea in Italia ha moltissimi estimatori. Scopriamo insieme quali sono i parchi sommersi da scoprire.
Partiamo dal Parco Sommerso di Baia, a due passi da Napoli. Qui, nelle profondita marine, sorge un grandissimo giacimento di reperti archeologici. Mosaici, muri, statue risalenti all’Antica Roma oggi sono animati dalla flora e dalla fauna che popolano gli abissi.
In epoca remota il tratto di costa ora sommerso era parte di quelle strutture che ora rientrano nel Parco Archeologico delle Terme, tra ville marittime e stupendi edifici alcuni dei quali ancora visibili grazie a delle immersioni. Sub e snorkelisti amano questo parco sommerso visitabile anche in notturna.
Anche il parco sommerso di Gaiola, sempre a Napoli, offre degli ottimi spunti per chi è appassionato di immersioni e vuole scoprire tutti i tesori adagiati in fondo al mare. Questa zona, come dimostrano anche le aree archeologiche come quella degli Scavi di Pompei o di Ercolano, è ricca di storia e pertanto non stupisce che molti reperti siano ancora sui fondali.
Spostandoci un po’, giungiamo a Ponza. Qui si trova uno tra i più famosi parchi archeologici sommersi in Italia. Sul fondale sono custoditi i resti di un Landing Ship Thank, un mezzo da sbarco made in USA. Siamo all’epoca degli sbarchi americani sulle coste italiane durante la Seconda Guerra Mondiale. A Cala dell’Acqua a Ponza, nel 1944, si inabbissò questo mezzo a causa di una forte tempesta. Da quel momento giace negli abissi, spezzato in due parti che oggi sono meta di tantissimi subacquei.
I fondali dell’Isola di Ventotene conservano un vero tesoro: i resti di 5 relitti di epoca romana. Questa scoperta, abbastanza recente, ha portato l’isoletta a diventare estremamente famosa in tutto il mondo tra gli amanti dell’archeologia subacquea. Qui si trovano tantissimi reperti storici di immenso valore che in un tempo ormai remoto vennero inghiottiti dai flutti del mare.
Anche la Puglia ha i suoi tesori in fondo al mare. Parliamo, ad esempio, di quelli presenti al largo delle Isole Tremiti. Siamo nella stupenda zona del Gargano e qui gli amanti delle immersioni a tema archeologico troveranno pane per i loro denti.
Qui ci sono relitti di epoca romana da cui sono stati estratti e trasportati in superficie moltissimi reperti. Non solo reperti di quell’epoca, ma anche una galea della flotta turca che qui si inabissò nel 1566. Presente in zona anche un piroscafo utilizzato da Garibaldi che giace ancora oggi su quei fondali.
Segnaliamo anche la Sicilia, patria di tantissimi itinerari archeologici subacquei. I fondali dell’Isola delle Femmine sono parte integrante di uno specifico itinerario culturale ideato per chi desidera scoprire i molteplici tesori sommersi che ospitano.
Come visitarli i siti archeologici subacquei
Questi sono solo alcuni dei parchi archeologici sommersi in Italia, ma quello che vale la pena ricordare è che si tratta sempre e comunque di beni culturali da proteggere. Purtroppo il rischio è sempre quello che questi tesori vengano danneggiati o trafugati ed è necessario fare in modo di evitarlo. Si tratta di reperti di inestimabile valore, che ci ricordano il passato glorioso della nostra nazione che conobbe periodi di estremo splendore nelle epoche passate.
In molte delle zone sopra elencate vengono organizzati dei tour e delle visite. Ci sono, infatti, dei veri e propri percorsi archeologici subacquei che stuzzicano l’interesse di chi pratica immersioni ma anche di chi desidera venire a contatto con queste realtà sommerse.